Immatricolare un veicolo in Baviera non è complesso di per sé, ma riserva una serie di sorprese che fanno comprendere cosa sia una “agenda digitale” e quanto sia fondamentale per uno Stato 2.0.
La famosa “agenda digitale”, di cui gli ultimi governi Italiani si sono riempiti la bocca, dovrebbe prevedere l’integrazione dei servizi al cittadino attraverso infrastrutture, processi e una comunicazione adeguata, il tutto al fine di facilitare e ridurre qualsiasi impatto della burocrazia che grava sulla vita sociale. Non è che in Germania la burocrazia non esista: anzi, è forse “maggiore” di quella Italiana. Ma, già si intuisce l’epilogo, funziona.
Per immatricolare un’auto è necessario avere un preventivo da parte di una compagna assicurativa, che comunicherà sia al futuro cliente, sia alla motorizzazione, un seriale: quando si procederà all’immatricolazione, il seriale verrà chiesto al cittadino e verificato con quello già inviato in precedenza dalla compagnia. Una volta immatricolata l’auto, la compagnia verrà avvisata dalla motorizzazione e procederà alla stipula della polizza.
E il rinnovo? Automatico, come in Italia.
E se non si vuole rinnovare?
Si va da un’altra parte.
E se non si rinnova?
Qui casca l’asino (italiano)…
Se non si rinnova, la motorizzazione ne viene a conoscenza in quanto nessuna compagnia ha comunicato l’esistenza di una polizza associata alla targa, e di seguito segnala il fatto alle forze dell’ordine.
Ciò rende impossibile circolare con un veicolo non assicurato.
Lo so, fantascienza, soprattutto per un Paese dove le frodi assicurative hanno numeri da far paura ed espongono a gravi rischi tutti i cittadini in prima persona.